Interessante articolo su “Il giornale dell’Economia digitale e dell’innovazione”, Cor.Com, del 19 gennaio 2015 a pag. 17, si dedica alle tematiche della fattura elettronica, nei nuovi scenari della Pubblica Amministrazione.
La fatturazione elettronica è ormai percepita come un passo necessario sia per la PA, che per le aziende. La PA centrale ne subisce l’obbligo già dal 6 giugno 2015, e dal prossimo 31 marzo 2015, questo obbligo sarà esteso a tutte le amministrazioni.
Gli obblighi portano con se le loro ombre, ma in realtà bisogna guardare da un’altra prospettiva, questo è stato il raffronto fatto al convegno “Fatturazione Elettronica: priorità politica ed opportunità verso il cammino digitale del paese”.
Le “ombre” sembrano essere dettate da una visione distorta, che sottovaluta le potenzialità e i vantaggi derivanti dal nuovo sistema digitale, che “e’ piuttosto un’opportunità di crescita nella direzione della semplificazione di norme e procedure”.
“Si tratta solo di un sistema diverso da quello tradizionale e, come tale, richiede attenzioni e alcuni nuovi formalismi in fase iniziale. Tuttavia una volta impostato può essere replicato in modo rapido e diventare solida base su cui costruire la nuova procedura per fatturare alle PA” dice Paolo Catti, Responsabile Ricerca Osservatorio Fatturazione e dematerializzazione.
Fare fatturazione elettronica, per il sistema-Paese, vuol dire un recupero di produttività quantificabile in circa 1,5 miliardi l’anno, ed è inoltre la via per la velocizzazione dei pagamenti, in quanto le fatture elettroniche, inviate al SDI (Sistema di Interscambio – punto unico e certo, che attesta l’avvenuta ricezione della fattura elettronica), una volta scaduti i termini passano sulla Piattaforma di certificazione dei crediti, che consente al circuito bancario di intercettare i crediti scaduti e di pagarli.
Dunque – Il vero “lato oscuro” è rappresentato piuttosto da un approccio passivo verso il mondo digitale che ostacola la possibilità di cogliere, tra le pieghe di questo obbligo, un’occasione per innovare i processi, partendo da quelli di interfaccia – verso la PA ma anche verso molte imprese – oggi spesso ancora ingiustificabilmente lenti e costosi.
Maria Pia Giovannini, dell’Agenzia per l’Italia Digitale, afferma “bisogna andare oltre la fatturazione verso altri aspetti, come la conservazione, e diffondere la conoscenza dei nuovi processi e delle chance che offrono al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e raggiungere tutte le imprese, i veri destinatari del processo di innovazione”
Per Pubbliche Amministrazioni, imprese e professionisti, la scelta di un sistema per la fatturazione elettronica non è casuale. Molte sono le soluzioni presenti sul mercato, ma bisogna trovare la soluzione informatica più adatta alle proprie esigenze, in modo che sia sicura, facile e veloce. Su queste linee guida, si sviluppa mDM (Maw Document Management), il sistema di gestione documentale, che offre soluzioni integrate e multidevice per la fattura elettronica, e i servizi ad essa connessi, come la firma digitale e la conservazione sostitutiva.
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